23 ago 2011

Passover



Quando anche il tempo te lo consentirà sarò ombra e sfuggente luce, per Te. Non mi aspetto che tu comprenda, confesso di averlo voluto in quel presente corrotto e spento nei miei occhi in cui ti presi per mano e mi aggrappai al tuo respiro. Non sono mai stata brava con le parole,  ma quando sgorgano claudicanti, reclamano onestà e dolcezza. E quel giorno Ti negai la verità, la mia verità e in vero non me ne pento, proteggermi è la sola cosa che mi rimane dinanzi a Te. Non ho infiniti cuori da masturbare, eppure nel silenzio ti ho dato più di quanto avrei dovuto. In quell'esatto istante sapevo che al di là, dove i km si perdono, c'era Lui ad attendermi. Incompreso meccanismo dalla tripla identità. Non avrei mai immaginato che un giorno mi sarei trovata a ripercorrere i passi intrapresi, i miei volubili desideri e i miei silenzi disarmanti. Non ho colpe nè armi, mi sono lasciata trascinare, ripiegata e obliata come uno schiaffo nel vento, nella palese convinzione che Lui rimembrasse le mie parole sussurrate nella penombra di una camera d'albergo. "Sono come la Notte, rifuggo la Luce e nel Silenzio mi celo... " Ma il ricordo è flebile, e io non ho più forze. Il mio non dire e divagare, i miei sguardi assenti, non sono un'eventualità. Sto perdendo il controllo e il buio mi inghiotte. Ma stanotte Ti ho sognato. La Tua ombra scarna di cui non conosco forma nè sapore, avvolta nei tormenti, le Tue mani a disegnare il vuoto e i Tuoi occhi a scavarmi dentro. Non ho più peso nè sostanza, in Te, eppure so così poco. Ma so di un'illusione, mi brama insidiosa alle spalle e non ho più terra ai piedi che possa sostenermi. Struggermi nel tormento e nelle aspettative.. e infine scegliere.