25 feb 2009

Exhibition I




Segni d'assenza. Scanellature arricciate di un'uscita e una pesante griglia sul nero asfalto a tracciare un cerchio saturo che schiude l'invisibile. Appena un'orma. Poi, un'altra ancora. Sogghigna nella debole luce, torva, e viene a galla, stordita e ubriaca, stilla di parole inghiottite e mente. E nell'incerto poi, a gentile richiesta, crepa inconsulta l'ipotetica meta. Incandescenti latitudini frammentano il puntuale eco di sbieco vuoto. Ma svuota l'equivoco intrigo d'ingordo viso coperto, che più non so dire. La folla gridò, ricordo solo questo. Li sentì tutta la notte e per quanto tiranno fosse il tempo sul mio sonno, mi accorsi di sibilare. Lunari erano le luci affollate e affaccendate nell'increspo dei miei occhi. E le parole, farfugliavano sospese, trangugiando qua e là lo spettacolare sfavillio perdinotte. Niente più dicerie, ne righe miserande, tornai nel sogno in 365 pagine di iperboliche verità. Il resto della notte, lo passai all'ombra, remissiva come la Luna, perimetrando l'assenza, mettendo fine alla sostanza.


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